Proteggi i tuoi dati personali con l'autenticazione a due fattori (2FA)

Proteggi i tuoi dati personali con l'autenticazione a due fattori (2FA)

pd security original

La sicurezza online ha un’importanza prioritaria: per questo Pipedrive ti permette di proteggere i tuoi dati e quelli dell’azienda attraverso il processo di autenticazione a due fattori.
 

Che tu sia un utente amministratore dell’account aziendale Pipedrive o un utente che vorrebbe iniziare ad usare questo pratico CRM, è importante conoscere le funzionalità di sicurezza di questo CRM.

Queste funzioni ti permettono di applicare delle limitazioni di accesso in modo da garantire che i tuoi dati aziendali siano disponibili solo per le persone giuste.

Puoi attivare queste regole andando su Impostazioni > Centro Sicurezza > Regole.
 

Autenticazione a due fattori (2FA)


Questa opzione aggiunge un ulteriore livello di sicurezza per confermare che l'utente che vuole accedere a Pipedrive è chi afferma di essere. 

Vediamo quindi come abilitarla in quattro semplici passaggi: 

  1. Vai su Impostazioni
  2. Password e Login
  3. Autenticazione a due fattori
  4. Abilita la funzione per il tuo Account Pipedrive

Quando avrai abilitato il processo, ti arriverà un’email contenente un link di verifica che userai per accedere a Pipedrive. Riceverai anche delle info riguardanti da quale parte del mondo proviene la richiesta. 

NB: L'autenticazione a due fattori di Pipedrive non può funzionare insieme alla funzione "Accedi con Google" o alla funzione Single Sign-On dei piani Avanzato,  Professionale ed Enterprise, per questo consigliamo alla tua azienda di scegliere l'opzione più adatta alle sue esigenze di sicurezza. 

Abbiamo visto una delle funzioni base per la protezione del tuo account: in Pipedrive potrai trovare anche altre regole più avanzate e sofisticate per limitare l’accesso degli utenti e tenere al sicuro tutti i dati aziendali. 


Questo era il terzo articolo della serie di 5. Se ti sei perso/a i primi due, scopri qui il primo e il secondo articolo!

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Stanco di dover dedicare troppo tempo alla tua casella di posta elettronica e al tuo calendario?

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pd calendar

Chiarezza, precisione e organizzazione sono tre aspetti fondamentali per far si che il tuo lavoro sia efficiente. In questo modo, potrai risparmiare tempo e dedicarti ad aspetti lavorativi più importanti.
 

Ogni giorno riceviamo numerose email, messaggi, chiamate per non parlare degli appuntamenti fissati ai quali ci dimentichiamo di partecipare o dobbiamo rimandare perchè fissati in data o all’ora sbagliata. 

Non ti preoccupare! Pipedrive ti aiuterà in questo lavoro grazie alla funzione di sincronizzazione delle e-mail e del calendario.
Vediamole nel dettaglio.
 

Sincronizzazione delle e-mail


Quante sono le email che abbiamo sparse nella nostra casella di posta senza nemmeno riuscire più a recuperarle una volta lette? Numerose. 

Per questo ci pensa Pipedrive; tu devi solo selezionare il contatto che ti interessa e Pipedrive ti darà una panoramica di tutte le attività svolte nei suoi confronti.

Come?

Pipedrive calcolerà in modo intuitivo a quali contatti e accordi appartengono le tue conversazioni e-mail, in base all'indirizzo e-mail a cui stai inviando il messaggio, cosicché tu possa avere sempre una visione ben chiara di tutte le tue conversazioni. 

Ma qual è la cosa veramente utile? Grazie alla sincronizzazione delle e-mail con il tuo provider di posta elettronica (Yahoo, Gmail, Outlook...) avrai una casella di posta Pipedrive dedicata, dove potrai vedere e gestire tutte le tue email in entrata e in uscita direttamente in Pipedrive senza dover uscire e aprire un'altra finestra.

Per attivare questa funzione di sincronizzazione vai su Strumenti e app > Sincronizzazione e-mail e fai clic sul pulsante Connetti il ​​tuo account. Dovrai poi fornire le informazioni di accesso per l'account e-mail che desideri sincronizzare su Pipedrive e poi sarai pronto per iniziare a inviare le tue e-mail.

Ma non è ancora finita! Spesso ti chiedi se una volta inviata una mail, questa sia arrivata a destinazione e se sia stata letta. Con una funzione di Pipedrive potrai tracciare tutte le tue e-mail e così sarai sicuro di quando il destinatario ha aperto l'e-mail inviata e addirittura se ha visualizzato uno dei collegamenti al suo interno. 
 

Sincronizzazione del calendario


Come per le email anche per il calendario c’è la possibilità di sincronizzazione. 
Collega il tuo account Pipedrive con il tuo sistema di calendario preferito (Google, Outlook, Office, Exchange) per avere sempre tutti i tuoi appuntamenti sotto controllo ed essere sicuro di averli fissati il giorno giusto all’ora giusta e di non perderti o dimenticarti mai più un incontro. 

Per attivare la funzione di sincronizzazione del calendario, vai su Strumenti e app> Sincronizzazione del calendario  e fai clic su Aggiungi nuovo account. 
Lì, inserisci l'indirizzo email dell'account del calendario che desideri sincronizzare e le credenziali della password dell'account.

Quando sincronizzi il tuo calendario e Pipedrive insieme, puoi scegliere diverse opzioni in base a come desideri che Pipedrive e il tuo calendario interagiscono; come il calendario che desideri sincronizzare (se ne hai diversi) e il tipo di sincronizzazione che desideri avviare.
 

Pronto ad avere tutto sotto controllo? 


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Siamo giunti quasi al termine della serie; questo articolo è il quarto della serie dei cinque articoli Pipedrive.
Se ti sei perso gli articoli precedenti e sei curioso di scoprire altri benefici di Pipedrive, clicca qui sotto quello che ti interessa!

1. Rendi operativo il tuo team in 8 semplici passaggi con Pipedrive!
2. Planning fallacy e organizzazione del team: rimani concentrato con Pipedrive
3. Proteggi i tuoi dati personali con l'autenticazione a due fattori (2FA)

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Cosa sono le ore fatturabili e perché sono così importanti?

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ore

Sin dalla fondazione di Thread Solutions abbiamo avuto alcune discussioni con i nostri clienti quando, lavorando con un contratto a Tempo e Spesa, a fine mese inseriamo in fattura tutte le ore impiegate nella realizzazione del loro progetto.
 

Per questo oggi vi spiegherò il mio punto di vista e cercherò di mostrarvi un'altra parte della medaglia, sperando che possiate essere d'accordo con me sull'importanza di far rientrare tutte le ore necessarie per il successo di un progetto in ore fatturabili.

Questo problema lo ho riscontrato soprattutto con i clienti di piccole dimensioni e con i clienti che hanno poche competenze IT: c'è da dire che ciò accade anche con clienti di grandi aziende anche se raramente: secondo me perchè condividiamo con questi clienti lo stesso modo di lavorare e un tipo di professionalità simile rispetto invece ai nostri clienti più piccoli che hanno meno esperienza in progetti complessi.

Per essere molto trasparenti con i tutti i nostri clienti è nostra abitudine allegare un report alla fattura in modo che loro possano avere ben chiare tutte le attività svolte per lo sviluppo del progetto e quindi tutto ciò che è giusto che venga fatturato.
Non è semplice tradurre i nomi dei task usati da noi, in Thread Solutions, in un linguaggio che possa essere capito dai clienti e infatti è proprio da questo che nascono la maggior parte delle discussioni.
Prendiamo per esempio il caso dei bug e delle riunioni: quando le inseriamo nei nostri report sono le ore che maggiormente creano discussione da parte dei nostri clienti. 
 

Cosa sono le ore fatturabili?


Prima di descrivervi la nostra situazione, vorrei chiarire cosa intendiamo per ore fatturabili.

Qualsiasi tempo impiegato a svolgere attività direttamente correlate al raggiungimento dell'obiettivo per il quale il cliente ci ha assunto, è considerato tempo fatturabile.

Alcune attività fatturabili sono le seguenti:

  • svolgimento del lavoro reale per il completamento del progetto
  • pianificazione del progetto
  • sviluppo della timeline del progetto
  • condurre ricerche per trovare delle soluzioni e superare le difficoltà
  • partecipare alle riunioni
  • leggere e rispondere alle e-mail o ai messaggi di lavoro, che riguardano il progetto (via Slack, Whatsapp, Hangout, Teams e qualsiasi altro strumento con il quale siamo d'accordo di comunicare) 
  • revisione del lavoro inviato al cliente: se su richiesta da parte dello stesso

Quando discutiamo con i nostri clienti, lo scenario comune nel quale ci troviamo è che il cliente è disposto a pagare solo per le ore che noi abbiamo dedicato al lavoro vero e proprio per il completamento del progetto escludendo tutte quelle altre attività intermedie (ma comunque essenziali) necessarie per risolvere o revisionare il progetto.
Tutte queste attività sono necessarie per fare un bel lavoro ed è ovvio che se noi non spendessimo il tempo necessario per svolgere anche queste determinate attività il lavoro non potrebbe essere fatto.

E' fondamentale far capire ai nostri clienti quanto siano importanti queste attività e perchè loro dovrebbero pagarci per questo nostro impegno; ma a volte facciamo fatica a dichiararlo chiaramente. 

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Happy Programmer's Day!

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programmatori

In occasione della giornata dei programmatori e degli sviluppatori abbiamo intervistato con 4 semplici domande due dei nostri sviluppatori presenti nel team numeroso di Thread Solutions. 
 

1. Cosa vi ha spinto a diventare sviluppatori?


Davide: Cercando di trovare la causa principale, direi che è la voglia di non perdere tempo a far cose ripetitive e noiose. Ripetere pedissequamente lo stesso task che poteva essere automatizzato mi faceva sentire "stupido"

Kevin: Credo che il motivo principale sia stato la passione per la tecnologia, per “il futuro” e la volontà di voler far parte di coloro che fanno il possibile per semplificare e migliorare la vita; poi credo che ci sia anche lo zampino dei film futuristici di mezzo; se pensiamo ad Iron Man della Marvel, o Transformers magari, ci viene mostrato un mondo con una tecnologia talmente avanzata che ci affascina e che ogni tanto ci fa dire “eh, magari”. Il problema poi è confrontare la realtà con quanto presentato dal cinema come lo sviluppatore / smanettone / hacker nei film di solito, e far capire agli altri com’è effettivamente il lavoro di un programmatore.
 

2. Cos’è che vi piace del vostro lavoro?


Davide: Direi due cose:
A. La sensazione del vedere che le cose funzionano proprio come vorresti.
B. Mi piace sapere che altri risparmiano tempo grazie a qualcosa realizzato da me.

Kevin: Mah, credo che sostanzialmente ciò che ci piace sia poter dire “si, abbiamo sviluppato noi quel programma perché così il cliente ha la possibilità di fare Questo, Quello e Quell’altro in molto meno tempo, e in modo più sicuro” o magari “si, l’abbiamo fatto noi, e abbiamo cambiato per sempre il modo in cui le persone eseguono quella determinata cosa”. Poi ci piace anche avere la possibilità di sperimentare cose nuove, che possono essere nuove tecnologie, nuovi sistemi o magari nuovi modi di programmare che semplificano la vita anche a noi programmatori stessi.
 

3. Com’è la giornata tipo di uno sviluppatore?


Davide: La giornata tipo non esiste, siamo in una perenne corsa al sistemare qualcosa che doveva andare per ieri.

Kevin: Dipende: ci sono giorni in cui interagisci direttamente con le persone per capire cosa vogliono e per cercare di mediare cosa si immaginano con quanto poi effettivamente è possibile realizzare. Poi ci sono giorni in cui tutto fila liscio che neanche ti accorgi che la giornata è passata e sei contento del risultato raggiunto; in certi altri giorni invece, ti senti stressato e frustrato all’inverosimile perché non riesci a raggiungere l’obiettivo che ti eri prefissato (magari troppo alto), o perchè non sei riuscito a sviluppare la funzionalità che volevi o come la volevi. A volte capitano problemi che ti porti anche nel sonno, ma poi dopo esserti spaccato la testa a trovare una soluzione ti viene da dire “ma perché non ci ho pensato prima, stupido”.
 

4. Qualche consiglio per i futuri sviluppatori?


Davide: Programma perché ti piace, non perché devi. E quando c'è qualcosa che non va come vorresti, trova un modo e fallo andare come dici tu. Quando questo succede avrai un sacco di soddisfazioni.

Kevin: Continuate ad aver voglia di “futuro”, sperimentate e divertitevi, anche, sviluppando, perché non si sa mai che un’idea partita così per gioco non possa essere una di quelle che poi hanno la possibilità di cambiare davvero le cose.

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Iprase e e-learning

Sfruttare la contingenza per (ri)scoprire piattaforme quasi dimenticate

iprase-e-learning

In questi strani giorni in cui le nostre abitudini sono state rivoluzionate, chi più e chi meno è stato costretto a cimentarsi con il ‘mettersi in rete’. 


Così, videochat, conference call, lezioni online, ma anche più semplicemente videochiamate con Whatsapp, sono diventate esperienze quotidiane e nuovi canali da scoprire e imparare ad utilizzare al meglio. Ne sa qualcosa il Direttore di Iprase, l’ente provinciale di formazione del corpo docente, che improvvisamente si è trovato a gestire migliaia di richieste per l’E- Learning.

Fino ad oggi, infatti, la maggior parte delle lezioni avvenivano ‘in presenza’ di un formatore mentre solo alcuni moduli dell’offerta formativa avvenivano come formazione a distanza.In pochi giorni, quindi, è stato necessario rivedere l’impianto di Iprase per la FAD e apportare cambiamenti che potessero renderlo maggiormente fruibile agli utenti e risolvere piccoli problemi e difficoltà finora riscontrati raramente a causa del poco utilizzo dello strumento.

Attività che, avendo la caratteristica dell’urgenza, non sono certamente state di semplice realizzazione, né a livello tecnico, né a livello di gestione delle migliaia di chiamate giornaliere che pervenivano agli uffici, né tantomeno a livello decisionale per chi si trovava a compiere delle scelte.

In questo ambito abbiamo cercato di aiutare Iprase ad analizzare e ponderare le decisioni senza permettere che a guidare fosse solo l’urgenza, ma cercando di provare a gettare il cuore oltre l’ostacolo, ponendoci un obiettivo che superi la contingenza: portare la Formazione a distanza o E-learning nella quotidianità delle persone e renderlo una parte integrante e preponderante dell’offerta formativa, da adesso in poi.

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Thread Solutions al MuleSoft Meetup a Ginevra

#MuleSoft Meetup in Ginevra: API-led applicato alle banche - Caso studio sull'app mobile Banca Etica

ginevra mule

I nostri founder Davide Piazza e Nicola Grigoletti saranno a Ginevra a presentare il caso studio dell’app mobile utilizzata da Banca Etica

In particolare, durante questo meetup si avrà l’occasione di scoprire i diversi principi che stanno dietro all’approccio API-led connectivity, passando poi alla pratica e parlando del caso studio riguardante l’app di Banca Etica. 

Durante questo meetup, Davide e Nicola avranno l’occasione di mostrare come l’API-led connectivity ha aiutato Banca Etica nell’implementazione dell’app mobile e di come questo abbia aiutato il team di Banca Etica ad accelerare i tempi di rilascio di questo progetto e dei successivi.

Grazie alle funzionalità di Anypoint Platform e all’approccio API-led connectivity i due team coinvolti nel progetto (mobile team e integration team)  hanno potuto procedere in parallelo. Una volta definiti a 4 mani i contratti delle experience API, esposte all’APP, l’implementazione è potuta procedere speditamente fino alla fase di test finale con gli utenti nel giro di poche settimane.

L’API-led connectivity a livello di system of records ha permesso di gestire senza ripercussioni le dinamiche di un progetto parallelo molto importante e complesso interno alla banca, la migrazione del loro core banking system da un provider ad un altro.

Nei progetti successivi Anypoint Platform e le best practice pubblicate dal team di Thread Solutions su Anypoint Exchange, hanno permesso di interfacciare rapidamente sistemi di terze parti per progetti di compliance e nuove opportunità di business.

meet up ginevra mulesoft

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La nostra strategia di onboarding

La nostra strategia di onboarding: un primo approccio all’integrazione di sistemi

mulesoft

Alberto Melati - developer - racconta la sua esperienza di onboarding in Thread Solutions
 

Quando un team acquisisce un nuovo membro è estremamente importante avere un ottimo e solido piano di onboarding. Una strategia di apprendimento strutturata aiuta infatti i nuovi membri del team ad acquisire familiarità con tutte le tecnologie che usiamo nel nostro business.

Il nostro piano di studi comprende molte delle tecnologie comunemente usate in ambito IT, ma il nostro onboarding è principalmente focalizzato sullo sviluppo di API e sul concetto di API-led connectivity di MuleSoft. Il primo, e probabilmente più importante, elemento costitutivo del piano è il corso “Mule Development Fundamentals”, necessario al fine di introdurre un principiante allo sviluppo di API utilizzando Anypoint Platform di MuleSoft. Ma, ovviamente, seguire un corso non è abbastanza: dopo aver imparato le basi è il momento di affrontare un problema reale e stimolante. Perciò, una volta concluso il corso, ho iniziato lo sviluppo di un progetto interno, sotto la supervisione di un senior developer: sebbene tale progetto sia stato affrontato come un “progetto di studio”, è stato un vero progetto i cui risultati ci aiutano ora a migliorare il nostro business (cioè il progetto è stato fin dall’inizio destinato a seguire tutto il ciclo di vita dallo sviluppo alla produzione). Il seguente è il progetto di integrazione che ho sviluppato durante il mio periodo di onboarding in Thread Solutions.

 

Il problema


L’azienda usa avaza.com come piattaforma di management. Avaza gestisce tutti gli aspetti del nostro business. In particolare tutte le richieste di ferie devono essere sottomesse ed approvate su Avaza. Attualmente la pianificazione delle assenze lavorative del team è un po’ complicata perché ognuno non può vedere le richieste fatte degli altri membri del team. Quindi, per la convenienza dell’intero team, vorremmo vedere tutte le ferie programmate su un calendario (di Google). Perciò dobbiamo costruire un sistema di integrazione che connetta Avaza e Google Calendar attraverso le loro API.

 

La soluzione


Dopo l’analisi preliminare del problema, che è stata utile per imparare i fondamenti dell’API-led, ho deciso di sviluppare la seguente soluzione. Prima di tutto servono due system-APIs (sAPI) per comunicare con Avaza e Google Calendar. Sviluppare sAPI è sempre un’ottima abitudine perché esse creano un livello di astrazione dal mondo esterno. Dopodichè serve una process-API (pAPI) che implementi tutte le logiche di business (in questo caso particolare sarà un’applicazione di tipo If This Then That, IFTTT).

avaintegration

Lo sviluppo delle due system-API è già di per sé un progetto sfidante. Sebbene queste due API non implementino alcuna logica, il loro sviluppo dà la possibilità di familiarizzare con alcune tecnologie moderne come oAuth2 (utilizzato per l’autenticazione sulle API di Google e Avaza). Fortunatamente Mule ha una struttura estremamente ben fatta che permette di gestire questo (comune) scenario con facilità.
Dall’altro lato la process-API implementa tutte le logiche che servono nel progetto. Sfrutta le due sAPI per ottenere i dati da Avaza e, dopo alcune logiche di validazione, scriverli su Google Calendar. Anche lo sviluppo di questa pAPI dà la possibilità di imparare alcune delle “best practices” comunemente usate nell’IT moderno: quando viene inserita una richiesta di ferie, Avaza invia un webhook alla nostra pAPI e quindi dobbiamo implementare un reliability pattern. Per questa ragione abbiamo usato un database, ospitato da Amazon Web Services (AWS), per archiviare tutti i dati ricevuti da Avaza. Successivamente la pAPI prende i dati dal DB e li processa (o riprocessa, in caso di errori). Infine, poiché tutte le API sono ospitate su CloudHub, la pAPI sfrutta il sistema di notifiche della piattaforma per gestire allerte e richieste non adeguate.
Come parte della strategia di onboarding, tutta la struttura presentata non è stata pianificata all’inizio, ma al contrario è stato usato un approccio incrementale: ho iniziato da piccoli compiti e solo successivamente ho aggiunto nuove funzionalità in modo graduale (logica addizionale, gestione degli errori e, alla fine, un reliability pattern completo).

Questo progetto, che è ovviamente semplice se confrontato con i progetti che gestiamo abitualmente per i nostri clienti, mi ha dato una buona e solida introduzione a tutte le tecnologie di integrazione di MuleSoft e perciò mi ha fornito una buona base per progetti futuri legati ai nostri clienti.
E’ importante sottolineare che questo sistema di integrazione è ora in ambiente di produzione e pienamente funzionante!

 

In conclusione


È degno di nota che durante lo sviluppo di questo progetto interno, che è stato ovviamente sviluppato come percorso di apprendimento, ci ha anche dato la possibilità di testare alcune tecnologie MuleSoft all’avanguardia (come Anypoint Visualizer e Monitoring) portando quindi beneficio a tutto il team. Per esempio questo è come (automaticamente) Anypoint Visualizer mostra l’effettiva implementazione del progetto:

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La duplicazione al livello process è dovuta al fatto che abbiamo utilizzato il nostro server di servizio per chiamare le API (ovvero, in realtà c’è solo una pAPI).

Un altro esempio è Anypoint Monitoring che mostra tutte le metriche delle API (nella figura sotto le metriche della nostra process-API).

avaza

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Chi sarà il tuo assistente domestico AI? Google vs Alexa

Chi sarà il tuo assistente domestico AI? Google vs Alexa

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Dopo la battaglia per i servizi cloud, Google e Amazon sembrano aver trovato un nuovo terreno di scontro, le nostre case. Nella gara a "chi sarà il tuo assistente domestico AI" Amazon sembra aver iniziato con un vantaggio in più, ma Google Home sta recuperando in fretta.

 

Cos’è un assistente virtuale domestico?


Dimentica di dover digitare su una tastiera o di dover premere i pulsanti di un telefono per fare una telefonata, accedere a un’app o ascoltare musica. Grazie alle ultime tecnologie in fatto di controllo vocale ora puoi fare questo e molto altro, semplicemente parlando al dispositivo. Non stiamo parlando di semplici speaker Bluetooth, ma di dispositivi che vivono in casa, collegati e connessi a internet ininterrottamente. Nel caso di Amazon Echo, parli ad Alexa, mentre nel caso di Google Home parli all’assistente Google.

 

Il sistema operativo del futuro.


Le compagnie che trattano tecnologie di assistenza virtuale intelligente stanno cercando di integrarle in quanti più dispositivi possibile.

Perché? La sincronizzazione è tutto!

Avere lo stesso assistente su quanti più dispositivi domestici possibili: smartphone, tv, frigo, auto, radio,....è un fattore essenziale. Diciamo per esempio che, a casa, hai dettato la lista della spesa, ma non hai lo stesso assistente sul tuo smartphone. Non sarai in grado di accedere alla tua lista quando sarai al negozio.

Creare ecosistemi con i quali gli utenti possano interagire durante tutto l’arco della giornata raccogliendo i dati generati dagli utenti è l’obiettivo primario di queste aziende.

I pionieristi potrebbero dire che colui con l’assistente più utilizzato ha anche i mano il futuro del sistema operativo.

 

Google Home vs Alexa.


Attualmente ci sono tre principali assistenti virtuali sul mercato: Amazon Alexa, Google Home e Apple Siri. Alexa di Amazon resta la soluzione più avanzata, con prodotti come Echo Dot adatti a chi vuole un assaggio del mondo delle smart home.

Nella gara a "chi sarà il tuo assistente domestico AI" Amazon sembra aver iniziato con un vantaggio. Tuttavia, Google sta recuperando rapidamente e nel 2018 sono previsti importanti progressi dal gigante della ricerca.

Google Home è in grado di comprendere il contesto molto più di Amazon Echo e dispositivi affini. Quindi per esempio, se non sai il titolo di una canzone di Eminem ma sai che è inclusa Rihanna, dovrebbe comunque riuscire a trovare la traccia "Love the Way You Lie". Allo stesso modo, se fai una domanda su dove è nata Adele e poi prosegui con "dimmi quanti Grammy ha vinto?" Google Home saprà che stai ancora parlando di Adele.

Per quanto riguarda Siri, sembra che Apple, una volta pioniere della tecnologia a controllo vocale, sia ora rimasta indietro.

 

Il contesto fa da padrona.


Delle tre principali piattaforme tecnologiche vocali, Google Home ha probabilmente il "cervello" più sviluppato in parte grazie anche alla sua integrazione con il motore di ricerca di Google. È qui che la cosa si fa interessante.

Da qualche tempo il contesto è divenuto un fattore importante per i motori di ricerca. Coloro che si occupano di content marketing devono di conseguenza adattare la loro strategia. L'ottimizzazione SEO di Google è cambiata, inserire parole chiave all’interno del tuo sito web non basta più.

L'attenzione si è spostata sul contesto e sulla coerenza tra query di ricerca, pagine e siti Web. Tutto questo anticipa la crescita di dispositivi AI e tecnologie a controllo vocale.
Non lanceresti mai una ricerca vocale dicendo meteo Val Gardena sabato, diresti "Hey Google" o "Alexa" "come sarà il tempo questo weekend in Val Gardena?"

Si vede così l’arrivo della fase coda lunga / approccio colloquiale.

 

Ma non solo a casa. 


Dopo Ford e BMW, anche Toyota sta entrando in questo mercato. Entro quest'anno le loro macchine avranno, come funzionalità standard, il supporto nativo per Alexa. Inizialmente questa opzione sarà disponibile nella suite di app Entune 3.0 e in Lexus Enform App Suite 2.0. A partire dal prossimo anno seguiranno altri modelli. Utilizzando i driver di Alexa riceverai aggiornamenti sulle novità, parlerai con il loro sistema multimediale, registrerai la tua lista della spesa e molto altro ancora.

Amazon sta puntando molto anche al mercato delle imprese. Anche in ufficio infatti Alexa potrebbe essere utilizzata per fissare meeting e prenotare sale riunioni, per la gestione del calendario e la pianificazione di eventi, per partecipare a teleconferenze, recuperare dati durante riunioni o presentazioni o eseguire funzioni "smart home" come la regolazione dei termostati, l’accensione delle luci e molto altro.

C’è un enorme potenziale per le imprese nella creazione e nell’integrazione di strumenti di produttività che aiutino efficacemente persone o gruppi a svolgere attività specifiche.

 

Quindi, qual è il punteggio finale?


Google, IBM, Microsoft e Apple, qualsiasi servizio cloud o azienda AI, dovranno agire il prima possibile. Alexa ha una marcia in più nelle nostre case, con una quota di mercato di circa il 70 percento (o superiore) a livello mondiale. A questo punto Amazon ha il vantaggio.

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MuleSoft acquisito da Salesforce

MuleSoft acquisito da Salesforce

salesforcemule

Oggi è il primo giorno di primavera e con la nuova stagione arrivano anche grandi novità per quanto riguarda MuleSoft, uno dei nostri maggiori partner.

Il grande annuncio riguarda l’acquisizione di MuleSoft da parte di Salesforce per $ 6,5 miliardi. La società di cloud CRM sta acquistando la piattaforma leader con l’obiettivo di creare Application Networks e architetture basate su API.

Thread Solutions è partner MuleSoft ed è al servizio del territorio italiano ancor prima che la stessa MuleSoft esistesse come azienda. Cosa comporta questa acquisizione per noi in quanto partner e sviluppatori? E cosa significa per i nostri clienti che hanno adottato la piattaforma Anypoint di Mulesoft come base di accelerazione per le loro iniziative di Digital Transformation?

Innanzitutto, per i contratti esistenti tutto rimane invariato, per quanto riguarda lo sviluppo del prodotto o i piani di distribuzione, come viene riportato nella pagina delle FAQ. MuleSoft rimarrà fedele alla sua visione di costruire una piattaforma per Application Networks e accelerare le trasformazioni digitali dei nostri clienti, consentendo loro di sbloccare i dati di sistemi legacy, app e dispositivi cloud e permettendo loro di prendere decisioni più rapide ed efficaci nonché creare esperienze utente altamente differenziate e connesse. Il nostro team di architetti e professionisti in Thread Solutions può aiutarti a capire come ciò possa essere realizzato, sentiti libero di contattarci.

 

Ciò che questa acquisizione porta sul mercato ha una duplice valenza


Il prezzo dell'acquisizione, un anno dopo l'IPO di MuleSoft, stabilisce definitivamente il valore di mercato dato da tecnologia (piattaforma Anypoint), visione (Application Networks), approccio (architettura basata su API) e metodologia (C4E, Center for Enablement).
"Dopo 15 anni di esperienza in progetti di integrazione applicativa, stiamo vivendo un momento di integrazione del tutto (Integration of Everything)”, afferma Davide Piazza, co-fondatore di Thread Solutions. Ho iniziato a lavorare in questo settore quando ancora si discuteva tra architetti IT di EAI (Enterprise Application Integration), ESB (Enterprise Service BUS) e SOA (Service Oriented Architecture), cercando di farne derivare un  lavoro interessante.
Ad oggi non ci troviamo solo di fronte a un "mondo IT", ma anche a un "mondo dei consumatori" in cui l’importanza del fattore omnichannel e dell’esperienza utente stanno generando enormi aspettative e molta pressione sulle modalità in cui l'IT può rilasciare progetti più velocemente. Noi, in quanto utenti, ci aspettiamo non solo di avere esperienze mobile-first in tutto ciò che facciamo, dallo shopping, alla salute, al lavoro d'ufficio, ma anche che tecnologie emergenti, come Realtà Aumentata e assistenti vocali come Alexa o Google Home, siano immediatamente integrate nelle nostre app preferite. È qui che vediamo l'enorme impatto che l’approccio basato su API può avere nel portare valore, non solo per quanto riguarda l’ottimizzazione IT, ma anche all'esperienza reale dell'utente e del cliente.

Insieme, Salesforce e MuleSoft accelereranno il ritmo di adozione delle principali piattaforme CRM ed Enterprise Integration del mercato. In Italia aiutiamo le aziende ad approcciare i propri clienti con una visione a 360 gradi. Sulla base dei dati presenti nei loro CRM e con il giusto approccio basato su API e interoperabilità, siamo in grado di creare artefatti  riutilizzabili e facilmente individuabili in grado di dare all'IT quella velocità di rilascio che molti hanno difficoltà ad acquisire, sotto la pressione delle nuove normative imposte (come ad esempio PSD2 e GDPR) e delle sfide del mercato sempre più competitivo e sempre più guidato dalla tecnologia. Noi vediamo l'opportunità di accelerare la nostra crescita sul mercato portando ai nostri clienti non solo conoscenze e competenze tecniche utilizzando la piattaforma Anypoint (grazie al nostro team certificato di Mule) o istituendo un C4E. Abbiamo infatti le potenzialità per apportare un grande valore grazie alla nostra mentalità agile, le nostre best practice, nonché la nostra capacità di selezionare le migliori tecnologie e metodologie adatte alle esigenze, sfide e opportunità del mercato.

 

Mule 4 e Anypoint Studio 7 sono disponibili


Ma c'è di più! Oggi, dopo un lungo periodo di beta, Mule 4 e Anypoint Studio 7 sono disponibili. Abbiamo utilizzato la versione beta e siamo rimasti molto colpiti dalla potenza, velocità e semplicità di questa nuova versione. Siamo entusiasti dell’annuncio della sua uscita e tratteremo l’argomento più nel dettaglio in altri post. Puoi leggere l'annuncio ufficiale sul blog di MuleSoft.

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Thread Solutions al primo MuleSoft Meetup in Italia

Thread Solutions al primo MuleSoft Meetup in Italia

mule milano

Thread Solutions e Max Mara Fashion Group insieme al primo MuleSoft Meetup in Italia

 

Mulesoft Meetup Italia - 7 marzo, 2019 | 6:30 PM

 

Marzo sarà un mese importante.
Per la prima volta in Italia la community di MuleSoft si riunisce e noi, come local official partner, non potevamo mancare. Sarà un’occasione unica, in cui tutti i professionisti e gli Specialisti di API-led connectivity, potranno condividere esperienze, veder nascere nuove opportunità di collaborazione e accrescere le proprie conoscenze. Ci sarà l’opportunità di approfondire le tematiche relative a System Integration, API Management, API-Led Connectivity e scenari di integrazione con SalesForce. Durante l’evento verranno illustrate le principali componenti e caratteristiche di Mulesoft Anypoint Platform, anche attraverso alcuni case studies raccontati direttamente da chi ha dovuto affrontare importanti sfide per adottare nuovi modelli di business.

Noi di Thread Solutions, in quanto partner ufficiali dal 2012, avremo la possibilità di raccontare come abbiamo supportato l'avvio della strategia mobile di un’importante holding del settore moda e retail famoso in tutto il mondo per i suoi brand: Max Mara Fashion Group. A questo proposito affronteremo la tematica di legacy modernization, orchestrazione e messa in sicurezza dei sistemi. Grazie al caso studio dell’app B2C di Diffusione Tessile, metteremo a fuoco le potenzialità date dall’idea di riuso dei componenti in un contesto di sviluppo API-led connectivity. Tutto in un’ottica di incremento del ROI e della business agility. Senza dirvi troppo di più, vi invitiamo ad iscrivervi all’evento a questo link e a passare a farci un saluto. Abbiamo in serbo per voi non il solito gadget, ma un simpatico omaggio ed una piccola challenge per farvi entrare nel mondo delle API durante il networking tra aperitivi e chiacchiere sulle sfide dell’integrazione e dell’innovazione digitale.

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meetupmilano

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