Happy Programmer's Day!

programmatori

In occasione della giornata dei programmatori e degli sviluppatori abbiamo intervistato con 4 semplici domande due dei nostri sviluppatori presenti nel team numeroso di Thread Solutions. 
 

1. Cosa vi ha spinto a diventare sviluppatori?


Davide: Cercando di trovare la causa principale, direi che è la voglia di non perdere tempo a far cose ripetitive e noiose. Ripetere pedissequamente lo stesso task che poteva essere automatizzato mi faceva sentire "stupido"

Kevin: Credo che il motivo principale sia stato la passione per la tecnologia, per “il futuro” e la volontà di voler far parte di coloro che fanno il possibile per semplificare e migliorare la vita; poi credo che ci sia anche lo zampino dei film futuristici di mezzo; se pensiamo ad Iron Man della Marvel, o Transformers magari, ci viene mostrato un mondo con una tecnologia talmente avanzata che ci affascina e che ogni tanto ci fa dire “eh, magari”. Il problema poi è confrontare la realtà con quanto presentato dal cinema come lo sviluppatore / smanettone / hacker nei film di solito, e far capire agli altri com’è effettivamente il lavoro di un programmatore.
 

2. Cos’è che vi piace del vostro lavoro?


Davide: Direi due cose:
A. La sensazione del vedere che le cose funzionano proprio come vorresti.
B. Mi piace sapere che altri risparmiano tempo grazie a qualcosa realizzato da me.

Kevin: Mah, credo che sostanzialmente ciò che ci piace sia poter dire “si, abbiamo sviluppato noi quel programma perché così il cliente ha la possibilità di fare Questo, Quello e Quell’altro in molto meno tempo, e in modo più sicuro” o magari “si, l’abbiamo fatto noi, e abbiamo cambiato per sempre il modo in cui le persone eseguono quella determinata cosa”. Poi ci piace anche avere la possibilità di sperimentare cose nuove, che possono essere nuove tecnologie, nuovi sistemi o magari nuovi modi di programmare che semplificano la vita anche a noi programmatori stessi.
 

3. Com’è la giornata tipo di uno sviluppatore?


Davide: La giornata tipo non esiste, siamo in una perenne corsa al sistemare qualcosa che doveva andare per ieri.

Kevin: Dipende: ci sono giorni in cui interagisci direttamente con le persone per capire cosa vogliono e per cercare di mediare cosa si immaginano con quanto poi effettivamente è possibile realizzare. Poi ci sono giorni in cui tutto fila liscio che neanche ti accorgi che la giornata è passata e sei contento del risultato raggiunto; in certi altri giorni invece, ti senti stressato e frustrato all’inverosimile perché non riesci a raggiungere l’obiettivo che ti eri prefissato (magari troppo alto), o perchè non sei riuscito a sviluppare la funzionalità che volevi o come la volevi. A volte capitano problemi che ti porti anche nel sonno, ma poi dopo esserti spaccato la testa a trovare una soluzione ti viene da dire “ma perché non ci ho pensato prima, stupido”.
 

4. Qualche consiglio per i futuri sviluppatori?


Davide: Programma perché ti piace, non perché devi. E quando c'è qualcosa che non va come vorresti, trova un modo e fallo andare come dici tu. Quando questo succede avrai un sacco di soddisfazioni.

Kevin: Continuate ad aver voglia di “futuro”, sperimentate e divertitevi, anche, sviluppando, perché non si sa mai che un’idea partita così per gioco non possa essere una di quelle che poi hanno la possibilità di cambiare davvero le cose.

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