Aumentare la raccolta di lead tramite CRM

Aumentare la raccolta di lead tramite CRM

Welly Village

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Welly Village è una piattaforma digitale integrata e multiservizio che rappresenta una risposta al bisogno del professionista di avere un monitoraggio più completo e puntuale del comportamento del paziente e una comunicazione più efficace e costante con lui.

E’ un progetto partito e sviluppato internamente a Thread Solutions dove crediamo che la tecnologia e il digitale siano fattori importanti, a maggior ragione oggi, da introdurre e utilizzare in ambito della sanità digitale.   

Settore: sanità digitale
Località: Trento
Caratteristiche principali: lead generation e marketing automation
Integrazione: Slack

La sfida


Inserirsi sul mercato è sempre uno step complicato, che si tratti di un nuovo prodotto o di un nuovo brand è importante aver pianificato con accuratezza ogni mossa, altrimenti si rischia di fallire. 

Fin dall’inizio, l’obiettivo che ci siamo posti in Welly Village, trattandosi di un servizio di nicchia e in un mercato ancora poco maturo e frammentato, è stato quello di voler coltivare una vera relazione con il cliente, ponendolo al centro della nostra strategia di business per analizzare bisogni e necessità e raccogliere feedback sui quali piano piano sviluppare e adattare la nostra idea. 

Fin dalla raccolta dei primi contatti ci siamo resi conto che, per creare relazioni personalizzate con i singoli prospect, dovevamo tenere in considerazione una moltitudine di fattori: caratteristiche e bisogni personali del singolo, azioni già intraprese in passato con la persona, canali di comunicazione differenti e comunicazioni mirate. 

Con l’aumento dei contatti da gestire, nonostante un modello di foglio di calcolo ben strutturato, abbiamo iniziato a faticare nel tenere traccia delle azioni fatte con i singoli prospect e il disallineamento tra team vendite e marketing è aumentato al punto che alcune opportunità passavano inosservate.

Da qui la volontà di adottare una soluzione di CRM, non solo per avere uno strumento tecnologico su cui poter registrare e monitorare le singole azioni con i prospect, ma soprattutto per iniziare ad adottare una strategia che tenesse in considerazione ogni touchpoint durante tutto il customer lifecycle: dalla prima interazione con il potenziale cliente fino al momento in cui egli diventava utilizzatore del nostro servizio e anche successivamente per il supporto necessario.

Soluzione


Il team Welly Village, che è  parte integrante di Thread Solutions (nonché partner di Pipedrive), non ha potuto che adottare la soluzione CRM di Pipedrive.

Una soluzione che siamo riusciti a personalizzare e adattare ad ogni fase del modello di business di Welly Village. 

Siamo partiti con la Lead Generation: utilizzando il componente aggiuntivo di Pipedrive LeadBooster che include strumenti come Chatbot, LiveChat e WebForm, abbiamo fatto sì che i dati dei vari lead che interagiscono con il  sito web siano sincronizzati automaticamente con il database del CRM eliminando così la necessità di inserimento manuale da parte del team.  

Questo ci ha consentito di avere registrate tutte le informazioni necessarie in un unico posto.

E soprattutto, per far sì che tutti nel team siano allineati, quando un nuovo contatto viene registrato o messo in “won” (ovvero si è abbonato al servizio), abbiamo integrato la soluzione di CRM con Slack in modo da ricevere una notifica immediata anche all’interno di questo strumento che ogni giorno utilizziamo per comunicare tra i membri del team.

Questa soluzione di CRM, inoltre, grazie anche alla visualizzazione dello storico del cliente, ci ha permesso di profilare meglio il target, costruendo così delle strategie di Lead Nurturing mirate. 

Abbiamo automatizzato molte operazioni interne che richiedevano tempo, come l’invio di email, il booking per una consulenza gratuita piuttosto che le notifiche di alert che ci hanno permesso di gestire in modo più performante la rete vendita e risparmiare in modo considerevole tempo.

Inoltre, il team marketing ha tratto beneficio da questa segmentazione del target che ha sfruttato per inviare newsletter e comunicazioni di marketing mirate con la funzionalità Campaign; per esempio per aggiornare i professionisti abbonati al servizio delle nuove funzionalità inserite in piattaforma.    

Funzionalità di Pipedrive utilizzate
 

  • leadbooster: per migliorare la generazione di lead
  • workflow automation: per risparmiare tempo e snellire il processo di vendita
  • campaign: per creare comunicazioni di marketing personalizzate e accattivanti nel processo di lead nurturing 

Risultati


Come risultato della gestione in maniera organizzata delle campagne marketing e commerciali tramite gli strumenti e le integrazioni riportate sopra, abbiamo raccolto maggiori lead qualificati, inoltre siamo riusciti a instaurare un rapporto virtuoso con i lead, riuscendo a chiudere un numero maggiore di offerte. Infine, siamo riusciti a ridurre i tempi di inattività e a dare risposte più tempestive ai clienti e a rendere maggiormente coesi i diversi team attivi in questo progetto.

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Brots: dai primi passi all’evoluzione Web3

Brots: dai primi passi all’evoluzione Web3

Brots

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Finalmente dopo quasi due anni, Lorenc e Alessandro, founders di Brots, sono venuti a trovarci a Trento. Con questa occasione abbiamo voluto intervistarli per ripercorrere assieme a loro il percorso che ha portato alla nascita di Brots: una startup nata con l’obiettivo di far emergere e far crescere gli artisti di oggi e di domani.

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Ciao Lorenc e Alessandro, siamo contenti di avervi di nuovo a Trento. Vi va di fare un salto nel passato e raccontare un po’ chi siete e com’è nata l’idea di Brots?


Lorenc: sono Lorenc Miri, ho 27 anni e sono nato in Albania ma vivo in provincia di Venezia sin da quando ero piccolo. Ho studiato all’Università Ca' Foscari, Dipartimento di Economia, dove ho fatto la triennale in Economia Aziendale e successivamente la magistrale in Finanza. 
Durante gli anni della  magistrale ho conosciuto e stretto amicizia con il mio attuale  socio, Alessandro che ho poi scoperto essere anche il mio vicino di casa! 😂 Ciò che ci divideva era solo un parco. Incredibile!  

Alessandro: ciao, sono Alessandro Marin, ho 28 anni e come Lorenc, ho studiato anch’io presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimento di Economia ma, a differenza sua, ho fatto la magistrale in Business Administration. Esserci trovati entrambi ad avere un background in Economia e poi aver intrapreso differenti percorsi alla magistrale ci ha permesso di avere un bagaglio di competenze più ampio!

Lorenc: Dopo queste nostre brevi presentazioni immagino siate più curiosi di capire com’è nata l’idea di Brots, quindi facciamo  un “salto” nel passato per ripercorrere la nostra storia fino ad oggi.

…Qualche anno fa, dopo un viaggio di  6 mesi a Seoul (Corea del Sud), mi sono trovato con Alessandro per bere qualcosa. Gli ho raccontato di un problema che da un po’ mi stava facendo riflettere… ed è stato proprio, davanti a uno spritz, che l’idea di Brots iniziò a prendere forma…Spoiler: tutto nacque dalla mia voglia di scoprire i nuovi Pink Floyd. Ma facciamo un ulteriore passo indietro.

In quegli anni (2014) una delle band più influenti nella storia della popular music, i Pink Floyd, si era sciolta. Erano la mia band preferita e un giorno,  mentre li stavo ascoltando sul mio balcone di casa, ho pensato: ora che non compongono più, chi saranno i prossimi Pink Floyd? Io, che sono amante di quel genere, quale altra band simile posso ascoltare? 

Il primo modo che a tutti verrà in mente e che venne in mente pure a me per scoprire nuova musica è stato Spotify. 

Il problema di Spotify è che propone solo cantanti famosi, non lasciando spazio a quelli emergenti ma lasciando spazio a nuove opportunità che, d’istinto, ho sentito di condividere subito con Ale, davanti a quel famoso spritz di cui parlavamo prima. 

Alessandro: in quel periodo utilizzavo Tinder (😂) e quando Lorenc mi ha condiviso il suo ragionamento ho subito collegato le due cose. Perché non realizzare un’applicazione come Tinder dove, al posto di scoprire nuove persone che ti piacciono, puoi scoprire la musica di cantanti emergenti che sono in linea con i tuoi gusti musicali

Così, da lì, siamo partiti per realizzare concretamente questa idea.
Un’idea che vuole dare, da un lato, spazio e voce ai cantanti emergenti, tramite una piattaforma che permetta loro di guadagnare e organizzare eventi live, dall’altro lato, una piattaforma per gli utenti che desiderano scoprire nuova musica e partecipare ai concerti dei loro artisti preferiti.  

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Come mai vi siete rivolti a Thread Solutions? 
 

Come la gran parte delle persone che vogliono fare startup, c’è l’idea e la voglia di mettersi in gioco e di realizzare qualcosa di veramente innovativo, ma spesso non ci sono tutte le competenze necessarie per metterla in pratica.
Inoltre, non avevamo esperienza in startup. Il primo step quindi doveva essere quello di capire come muovere i primi passi (che sono sempre quelli più decisivi).
La prima cosa che abbiamo fatto noi, e che consigliamo a tutti coloro che vogliono fare startup, è quella di cercare incubatori che ti diano feedback riguardo al tuo progetto. 

Questa prima fase richiede tempo: è un confrontarsi con diverse realtà, analizzare i vari aspetti per arrivare, dopo diverse valutazioni, a scegliere gli incubatori giusti. Noi ci siamo rivolti ad Impact Hub Trento. Il Trentino sembrava il territorio giusto per aiutarci a realizzare la nostra idea e così è stato. 
Abbiamo iniziato con loro un percorso di due mesi, che ci ha dato le basi teoriche su cosa fare, ma soprattutto ci ha fatto incontrare con alcuni investitori, tra cui Davide, CEO di Thread Solutions, persona pratica e competente che, assieme alla sua azienda, ci ha permesso di essere quello che siamo oggi: una realtà composta da 7 persone e che cammina con le sue gambe! 
 

Come vi ha aiutati Thread Solutions?


Non siamo sviluppatori e, al tempo, non avevamo le competenze tecniche per trasformare la nostra idea in un MVP (Minimum Viable Product). 

Thread Solutions ci ha aiutato in primis a chiarire l’idea del progetto e poi ci ha aiutato a metterla in pratica. Ma soprattutto, la cosa che ha fatto la differenza, e che veramente pochi in Italia fanno (e di investitori ne abbiamo conosciuti parecchi…), è stata quella di averci fatto crescere come imprenditori (e come persone).  
Essere accompagnati e supportati da imprenditori come Davide e Nicola e da tutta la loro azienda, che ha grande esperienza nel settore da più di 10 anni, ci ha permesso di imparare come fare le scelte giuste, come affrontare i problemi e come andare avanti con fiducia e determinazione anche nei momenti più difficili - e credeteci, fare startup è difficile: sono più i momenti di tensione che quelli di tranquillità. Bisogna imparare a conviverci. 
Ma non solo. Ci hanno dato coscienza di cosa voglia dire avere un’azienda, di cosa voglia dire lavorare con altre persone e di come gestirne i rapporti
E la cosa più importante è che ci hanno sempre accompagnati con la volontà di fondo di renderci autonomi
Con il tempo, infatti, abbiamo imparato così tanto che ad oggi siamo totalmente autonomi nel fare determinate scelte, ma continuiamo a rivolgerci a Thread Solutions per confrontarci ed affrontare insieme cose sempre più complesse, decisioni strategiche ancora più impattanti, importanti e delicate. 

Questo è stato ciò che ha fatto la differenza!
Thread Solutions ci ha dato qualcosa che ad oggi in Italia nessun altro ti riesce a dare.
 

Quali opportunità vi ha aperto la collaborazione con Thread Solutions?


Una nuova vita. 
Una cosa che capisci con il senno di poi è che, nella prima fase in cui hai l’idea e la devi realizzare,
trovare le persone giuste fa la differenza! Noi, per fortuna, fin dall’inizio abbiamo fatto le scelte giuste con le persone giuste! Senza Thread Solutions non saremmo qui oggi.

Dobbiamo anche dire che in Italia non esistono programmi di accelerazione strutturati per far crescere le startup. Come programma strutturato intendiamo un programma che va al di là dei concetti teorici, ma che si basa su attività di mentorship (one-to-one) in grado di farti crescere e renderti autonomo nella gestione di tutti i processi dell’azienda!

nft

Cos'è Brots oggi? 


Brots di oggi è un po’ diverso da Brots di ieri. Ma l'obiettivo è rimasto lo stesso: sostenere economicamente gli artisti emergenti. 
Abbiamo solo cambiato il come. Se prima lo facevamo tramite eventi live, oggi lo facciamo digitalmente. 

Il perché di questo pivot?
Sappiamo tutti che, in questi ultimi anni, il Covid19 ha complicato le cose e un settore che ne ha molto risentito e del quale noi facciamo parte è proprio quello della musica. Gli eventi live non potevano essere più fatti e il protrarsi di questa situazione era ancora molto incerto. 

E come in tutti gli ambiti, ma in particolar modo in ambito startup, se non sei veloce ad adattarti e a stare al passo con il mercato, rischi di scomparire

Per noi è stato così! Non c'erano alternative! Non potendo far guadagnare gli artisti emergenti con gli eventi live dovevamo trovare una nuova soluzione. Così, dopo diverse ricerche, siamo passati al mondo del Metaverso e degli NFT per permettere agli artisti di guadagnare digitalmente grazie agli NFT che i fan acquistano.

Questo ci ha permesso anche di espandere il nostro target. Non ci appoggiamo più solamente agli artisti emergenti ma anche ad artisti più affermati che, nonostante la loro popolarità, hanno necessità di nuove fonti di reddito. 
 

Come vi vedete fra 5 anni? E come si evolverà la collaborazione con Thread Solutions?
 

...Su un’isola deserta🤩 
... speriamo di essere ancora vivi…

(risposte d’istinto)

Scherzi a parte. 

E’ complicato dire cosa saremo tra 5 anni. Le cose cambiano velocemente, il mercato cambia, le esigenze degli utenti finali cambiano; tu devi solo essere bravo ad adattarti velocemente e a trovare nuove soluzioni

L’unico obiettivo che speriamo di raggiungere è quello di ripagare tutti coloro che ci hanno dato fiducia fin dall’inizio, tra cui Thread Solutions!  
 

Non vi preoccupa non sapere cosa vi aspetta?


Crediamo che fare startup significhi questo. All’inizio sei in difficoltà, ma poi questa situazione di incertezza e di tensione inizia a piacerti e diventa quella costante della tua vita di cui non puoi fare a meno
 

Quanti investitori avete trovato in questi anni? 


Ne abbiamo trovati molti, ci hanno rifiutato in molti e noi in primis ne abbiamo rifiutati molti. 
Non tutti i finanziamenti vanno firmati. Trovare i partner giusti è difficile ma fondamentale
Fino ad oggi, comunque, abbiamo raccolto circa 300mila euro in finanziamenti. 

Inoltre, dovevamo essere in tanti posti per incontrare diversi investitori, ma il Covid19 ci ha permesso di “viaggiare” più online che offline.
 

Cosa avete imparato da questa esperienza e quali consigli dareste a chi vuole fare startup? 


Una cosa che si impara nel mondo delle startup è soffrire: non è un momento di stress, ma una costante in cui sei con l’acqua alla gola. Questa è la verità! 

Da questa esperienza abbiamo imparato a prendere scelte difficili, a fare sacrifici

Abbiamo imparato cosa significa lavorare con persone che rispetti nel team e che condividono la tua stessa mission e visione, che hanno la tua stessa voglia e motivazione di portare avanti l’idea nonostante i momenti di difficoltà

Tutto questo è stato possibile grazie a un partner come Thread Solutions. 
 

Per concludere, non ci sono dei veri e propri consigli che vogliamo elencare ma speriamo che possiate estrapolarli da tutto ciò che vi abbiamo raccontato in questa intervista! 

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Protagonisti della prima edizione dell’Investor Day di Trentino Sviluppo (2020) - L'Adige

 

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Ottimizzare il processo di iscrizione e gestione dei corsi di formazione

Ottimizzare il processo di iscrizione e gestione dei corsi di formazione 

IPRASE

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Committente


Dal 1990 IPRASE, Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa, si occupa di erogare corsi di formazione per i docenti e, più in generale, di promuovere e attivare iniziative legate alla ricerca, alla sperimentazione, alla documentazione, allo studio e all’approfondimento di tematiche educative e formative e di favorire iniziative a sostegno dell’innovazione didattica e dell’autonomia scolastica sul territorio Trentino.

iprase

Challenge


Negli anni IPRASE, al fine di organizzare meglio il processo di iscrizione e gestione dei corsi, ha via via accumulato e combinato una serie di processi. Questo ha dato vita a un flusso frammentato, macchinoso e oneroso sia per i docenti sia per il personale IPRASE. L’istituto ci ha quindi chiesto di ripensare e automatizzare il loro flusso di gestione dei corsi, dal momento dell’iscrizione fino a quello dell’erogazione della formazione.

iprase

Cosa abbiamo fatto


Attraverso un approccio user-centered, abbiamo approfondito direttamente con IPRASE e con gli utenti le problematiche caratterizzanti il processo esistente. Abbiamo trascorso diverse giornate con i destinatari finali del servizio (chi progetta i corsi, chi li pubblica e chi li gestisce) e, vedendoli nel loro contesto, abbiamo avuto l’opportunità di osservare e comprendere la reale complessità del flusso di lavoro esistente, dal punto di vista di chi ne è coinvolto tutti i giorni.

Siamo stati quindi in grado, di progettare un flusso che andasse realmente incontro alle esigenze del target e agli obiettivi del cliente. Cercando di automatizzare e digitalizzare il più possibile il processo, siamo stati in grado di ridefinire i flussi sia dal punto di vista offline che online grazie alla creazione di una piattaforma integrata accessibile dal loro sito web tramite login. Oltre al service design e allo sviluppo front-end siamo stati in grado di offrire una progettazione e sviluppo a 360°.

Tramite l’utilizzo del software Liferay, nominato leader nel Magic Quadrant di Gartner per quanto riguarda la creazione di esperienze e piattaforme digitali, abbiamo unificato in un unico sistema quello che prima veniva gestito su tre sistemi diversi: FileMaker, Wordpress e Liferay.

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Automatizzare il flusso di vendita nel mercato delle auto usate

Automatizzare il flusso di vendita nel mercato delle auto usate  

Alphabet Italia S.p.A.

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Un progetto di Platform Design


Per Alphabet, società parte del gruppo BMW, abbiamo avuto l'opportunità di seguire l'intera evoluzione di un progetto di platform design, dalla progettazione fino allo sviluppo finale.
 

Committente


Alphabet, parte del gruppo BMW, è una delle aziende leader nel settore della fornitura di servizi di mobilità aziendale, più nello specifico eroga servizi di leasing/noleggio a lungo termine. Supportando professionisti e aziende con soluzioni per veicoli di tutte le marche in più di 22 paesi, Alphabet si configura come una realtà innovativa, efficiente e sostenibile.
 

Challenge - Platform Design


Da sempre Alphabet, al termine dei vari contratti di leasing, immette le sue auto nel mercato dell’usato B2C. Questo processo viene però fin dall’inizio gestito attraverso un flusso molto complesso e oneroso, dove moli ingenti di dati devono essere recuperate manualmente da tante fonti diverse. Alphabet ci ha quindi chiesto di affiancarli digitalmente nell’ottimizzazione di questo processo, dalla raccolta delle specifiche iniziali al design fino allo sviluppo.

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Cosa abbiamo fatto - Platform Design


Da queste premesse nasce Drive On by Alphabet, una piattaforma che si pone l’obiettivo di automatizzare il flusso in entrata delle macchine al mercato dell’usato B2C.

Drive On si configura come una piattaforma web e mobile in grado di mappare il ciclo di vita di un’auto dal momento in cui viene acquistata da Alphabet la prima volta fino al momento in cui viene immessa nel mercato dell’usato B2C. Drive On riunisce quindi in un unico punto di accesso tutte le informazioni relative a una singola auto, dal prezzo alle specifiche tecniche fino agli interventi effettuati fino a quel momento.

Dopo un confronto diretto con l’azienda e un’approfondita analisi di obiettivi e bisogni abbiamo effettuato una ricerca di mercato sulle piattaforme di vendita di auto usate esistenti. Dopo aver mappato i competitor abbiamo cercato di comprendere gli obiettivi e bisogni del nostro target: i potenziali clienti, i rivenditori di auto nonché i dipendenti Alphabet. Dopo questa ricerca preliminare e relativa analisi siamo stati in grado di proporre specifiche tecniche, design e tecnologie di sviluppo in grado di conciliare gli obiettivi del target con quelli dell’azienda.
 

Tecnologie utilizzate


Per lo sviluppo della piattaforma abbiamo selezionato uno stack tecnologico in grado di conciliare innovazione e qualità con le esigenze legate all’infrastruttura esistente di Alphabet. Per la parte di back-end abbiamo utilizzato Laravel come framework PHP. Lato front-end invece è stato utilizzato il framework vue.js per i componenti client reattivi, bootstrap come framework html/css e webpack come module bundler. L'ambiente di sviluppo è basato su container Docker ed il deploy su server AWS è automatizzato con Jenkins.

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Wearable devices a supporto della salute e del benessere del paziente

Wearable devices a supporto della salute e del benessere del paziente

WEHMIX

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L'aumento delle malattie croniche rappresenta una delle maggiori sfide per i sistemi sanitari e di assistenza sanitaria di tutto il mondo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization - WHO), tali malattie - in particolare le malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie respiratorie croniche e il diabete - sono la causa della maggior parte dei decessi a livello mondiale.
 

Da queste premesse nasce il progetto di ricerca WEHMIX (WEarable Human Machine Interaction user eXperience for Healthcare) nel quadro della legge 6/99 sugli incentivi alle imprese della Provincia Autonoma di Trento, anche grazie alla stretta collaborazione con realtà innovative quali FBK - Fondazione Bruno Kessler e LAMA - Development and Cooperation Agency

wehmix ultima versione

Challenge


Il progetto di ricerca nasce con l’obiettivo di migliorare sia la qualità di servizi erogati nell’ambito Health e Assistenza, sia la qualità della vita del Cittadino/Paziente, attraverso l’integrazione di tecnologie Augmented Reality (AR)MotionTracking(MT) e Wearable Device per il mercato consumer.

Durante l’intero progetto abbiamo affrontato diverse sfide e problematiche, ma sono principalmente due i fattori che ci hanno guidato nell’intera ricerca e ci hanno permesso di arrivare ai risultati che abbiamo ottenuto:

  • tecnologia
  • usabilità

L'immaturità delle tecnologie di riferimento ci ha permesso di essere tra i primi ad affrontare determinate problematiche sia dal punto di vista tecnico che legate alla progettazione di esperienze utente.
 

Ecco alcuni degli strumenti che abbiamo utilizzato

devices

Approccio


Nell’ambito del progetto di ricerca abbiamo realizzato il prototipo di un sistema, in grado di connettere, ad un’unica piattaforma, più wearable device anche appartenenti a brand diversi che normalmente, proprio per questo, non sarebbero in grado di comunicare tra loro.

All’interno di un unico ecosistema interconnesso la mole di dati eterogenea viene aggregata, organizzata e proposta in modo accessibile e compatibile con gli standard di interoperabilità sanitari. La piattaforma è in grado quindi di fornire all’utente un quadro completo relativo alla propria salute, all’attività fisica e all’ambiente in cui è inserito.

A supporto dell’utente nell’interpretazione dei dati e nella loro conversione in soluzioni relative alla salute, all’interno della piattaforma viene data la possibilità di accedere a un supporto professionale completo a 360°.

Il prototipo funzionante, costituito da device indossabili, app smartphone, portale web e software associato, è stato progettato in un'ottica user-centered attraverso test con gli utenti e feedback costanti che ci hanno inoltre permesso di formulare delle best practice di User eXperience per wearable device.

La piattaforma WEHMIX è stata testata, all’interno di una sperimentazione pilota, con 20 persone all’interno di due scenari sperimentali e contesti di utilizzo:

  • benessere aziendale (corporate wellness - CW)
  • invecchiamento attivo e sano (active and healthy ageing - AHA)

Nel quadro della ricerca abbiamo avuto l’opportunità di estendere l’indagine ai dispositivi indossabili dotati di tecnologia realtà aumentata. Attraverso la collaborazione e sperimentazione diretta con esperti del settore healthcare siamo riusciti a elaborare alcune best practice di User eXperience per la progettazione di sistemi in ambito medicale che, proprio per il contesto di utilizzo abbastanza restrittivo, necessitano di essere altamente flessibili.  

In particolare sebbene gli occhiali di realtà aumentata creino un impatto abbastanza evidente, andando a compromettere l’intimità del rapporto medico paziente (aspetto rilevato durante le sperimentazioni soprattutto quando l’utenza è della fascia di età 55+, molto meno in fasce di età più giovani), la potenzialità di lasciare al medico o al professionista le mani libere durante una visita, dandogli altresì accesso in tempo reale a dati di cartella clinica del paziente, dettagli di anamnesi o accesso a risorse online apre nuovi scenari per dare maggiore efficacia all’intervento del professionista, nell’ottica della medicina di precisione.
 

I risultati


Il progetto di ricerca ci ha consentito di sviluppare un prototipo funzionante e delle best practices di User eXperience, che ci hanno permesso di portare la versione ALFA e poi BETA del prototipo ad un livello di pre-produzione con il prodotto WellyVillage, selezionato dalla giuria per essere presentato in occasione del Web Marketing Festival 2018.

Nell’ambito delle attività di dissemination del progetto WEHMIX, abbiamo pubblicato un paper scientifico dal titolo -  Improving the Impact of Wearable Devices in Health Promotion and Wellbeing: the WEHMIX Project. Il paper è stato presentato alla conferenza internazionale su eHealth, telemedicina e medicina sociale, eTELEMED 2018. Questo ci ha permesso di vincere il premio Best Paper Award dell’International Academy, Research, and Industry Association.
 

È possibile scaricare il paper "Improving the Impact of Wearable Devices in Health Promotion and Wellbeing: the WEHMIX Project" a questo link

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Sempre nell’ambito delle attività di diffusione del progetto abbiamo redatto un white paper allo scopo di divulgare il progetto su larga scala.

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Connettere operatori sanitari e pazienti: piattaforma di e-health

Connettere operatori sanitari e pazienti: piattaforma di e-health

Trillio

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trilllio

Trillio è un device per l’aderenza terapeutica con l’obiettivo di ricordare all’utente il momento in cui prendere la propria medicina. Grazie alla sua connessione diretta con il sistema sanitario è in grado di ricevere automaticamente configurazioni e promemoria.
 

Challenge


La Comanda voleva creare un dispositivo che potesse aiutare le persone a prendere le loro prestazioni al momento giusto. I requisiti essenziali erano la semplicità e l’automaticità del sistema, partendo presupposto che oltre il 75% dei potenziali clienti si compone di un utenza con un indice di alfabetizzazione digitale relativamente basso.
 

Approccio


Ricordare agli anziani quando hanno bisogno di prendere le loro medicine. Come è possibile ottenere tutte queste informazioni su un dispositivo senza dover inserire tutti i dati manualmente?
Abbiamo risposto a questa domanda combinando la gestione di IoT e API management con le nostre competenze di backend.
Il caregiver utilizza la webapp per inserire le prescrizioni del paziente con i dettagli relativi alla frequenza di assunzione. Utilizziamo la tecnologia API per inviare queste informazioni al dispositivo IoT (Internet Of Things). In questo modo il paziente riceve le notifiche nel momento in cui deve assumere le sue prescrizioni.

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Mobile & Web app


Il medico o il caregiver utilizza l'applicazione web o mobile principalmente in due casi:

  • Inserimento della prescrizione del paziente. Queste informazioni vengono quindi automaticamente trasferite al dispositivo IoT del paziente interessato.
  • Monitoraggio in tempo reale, il caregiver riceve informazioni per quanto riguarda l’andamento del paziente e può quindi controllare se quest’ultimo stia prendendo le sue prescrizioni correttamente.
     

Internet of Things


Il dispositivo Trillio è sempre connesso a Internet tramite una sim card integrata, pertanto l’interscambio di dati sulle prescrizioni può avvenire in qualsiasi momento. Il paziente riceve una notifica quando necessita di prendere le sue medicine (sul display vengono riportati: nome del farmaco, dosaggio, ecc.) e premere poi il tasto snooze una volta completata l’azione per confermare l’avvenuta assunzione del farmaco.
 

Le API possono portarci lontano


Il progetto pilota di questo progetto è l'Italia, dove abbiamo anche creato una connessione con il database farmaceutico. Ciò significa che siamo in grado di visualizzare i dettagli di qualsiasi medicinale sul dispositivo.

Nella provincia di Trento, medici e farmacisti utilizzano già un sistema connesso che sostituisce la ricetta cartacea con quella elettronica. Con Trillio sarà possibile chiudere il cerchio. Non appena il medico scriverà la tua prescrizione nella cartella clinica, le informazioni sul farmaco saranno subito disponibili su Trillio, ancor prima di acquistare il farmaco in farmacia.

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